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Ministro Bonino alla Camera – Proteste in Turchia, crisi siriana e sicurezza in Libia

Le proteste di Gezi Park, la crisi siriana, il tentato attentato all’Ambasciata d’Italia in Libia. Su questi tre dossier si è principalmente sviluppata la giornata del ministro degli Affari Esteri Emma Bonino alla Camera dove questa mattina si è svolta l’informativa urgente del Governo sugli sviluppi della situazione in Turchia, seguita a sua volta dalle comunicazioni alle Commissioni congiunte Esteri e Difesa di Camera e Senato sullo stato delle missioni internazionali e degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione.

Bonino su proteste in Turchia, “Piazza Taksim non è Piazza Tahrir”

Parlando delle proteste in corso dal 31 maggio a Istanbul e nelle principali città turche, il titolare ha subito voluto sgomberare il campo da dubbi esortando ad evitare di “guardare alla Turchia con l’ottica offuscata da modelli ingannevoli”. Per il Ministro Bonino “piazza Taksim non è piazza Tahrir” e le manifestazioni di Istanbul, più che la primavera araba, ricordano quelle registrate recentemente nelle piazze europee o le proteste americane di Occupy Wall Street.

Ministro, “L’Italia vuole una Turchia pienamente democratica in Europa”

Sul tema dell’ingresso della Turchia in UE il titolare della diplomazia italiana è stato chiaro: “L’Italia vuole una Turchia pienamente democratica in Europa e l’adesione all’UE puo’ avere un effetto benefico per il Paese”: Mentre “nelle piazze e nelle strade si sta svolgendo un esame di maturità del governo turco”, ha ancora detto il Ministro sottolineando come “si tratti del primo, forse, serio test per la tenuta democratica della Turchia e il suo processo di adesione all’Europa. Un esame di maturita’ che qualcuno pensava che il paese avesse superato con il dinamismo economico e che invece richiede molto di più”. Il titolare della Farnesina ha poi evidenziato che “l’uso sproporzionato della forza, il fermo di 20 avvocati non è accettabile. Il diritto a manifestare in maniera non violenta è un pilastro irrinunciabile della democrazia”. E allo stesso tempo ”il ricorso alla forza è un’espressione di debolezza”, ha spiegato il Ministro Bonino, osservando come ”l’elemento democratico non si esaurisca in libere elezioni. La Turchia deve decidere se vuole diventare democrazia matura”.

Bonino, “Grande preoccupazione” per cornice sicurezza in Libia

Nel pomeriggio, invece, Emma Bonino è intervenuta davanti alle Commissioni congiunte Esteri e Difesa di Camera e Senato soffermandosi in particolare su Libia e Siria. All’indomani della bomba esplosa sotto un’auto dell’Ambasciata d’Italia a Tripoli e che, fortunatamente, non ha provocato né vittime né feriti, il Ministro ha espresso “grande preoccupazione” per la situazione in Libia assicurando che il problema della sicurezza, oggi “piuttosto precaria”, nello Stato nordafricano, sarà uno dei temi che verranno trattati nel corso della visita – il 4 luglio – a Roma del premier libico Ali Zeidan e anche al G8. Bonino ha poi sottolineato la prontezza dell’autista, abile ieri ad individuare un tubo sospetto che sporgeva dalla parte posteriore del veicolo e ad uscire assieme al diplomatico italiano in quel momento a bordo (che non era l’Ambasciatore Giuseppe Buccino Grimaldi, ha precisato il Ministro) prima che l’ordigno esplodesse. “La vita del nostro diplomatico e’ stata salvata dall’intervento dell’autista che lo aveva in carico”, sono state le parole d’elogio del titolare degli Esteri.

Il 25 giugno titolare Farnesina visiterà profughi siriani in Giordania

Sulla crisi siriana, il Ministro ha poi annunciato che il prossimo 25 giugno visiterà i profughi siriani in Giordania, dove attualmente i rifugiati sono circa “600mila”. I lavori per la Conferenza internazionale ‘Ginevra 2’, intanto proseguono e secondo il Ministro è presumibile che l’atteso incontro abbia luogo tra il “6 e il 7 luglio” sebbene sussistano ancora problemi circa “la partecipazione, il formato e il contenuto stesso della conferenza”. In questo momento, comunque, “non esiste una soluzione militare possibile al conflitto, gli sforzi devono essere finalizzati a una soluzione mediata che è l’unica opzione percorribile”, ha ribadito il Ministro condannando l’interferenza di Hezbollah nella crisi. Un’interferenza che “espone la comunita’ libanese a rappresaglie, così come sono preoccupanti le infiltrazioni di estremisti salafiti” in Siria, ha spiegato.

Farnesina conta di inaugurare Ambasciata d’Italia a Mogadiscio a settembre

Un ultimo capitolo è stato infine dedicato alla Somalia dove “è stata individuata la struttura che ospiterà l’ambasciata italiana a Mogadiscio, che va messa in sicurezza. Contiamo di inaugurarla a inizio settembre”, ha annunciato Emma Bonino, rimarcando come l’apertura della sede diplomatica a Mogadiscio (attualmente l’Ambasciatore ha sede a Nairobi) dia la possibilità di monitorare più da vicino gli sviluppi della situazione in Somalia, dove da meno di un anno opera un nuovo governo più che mai impegnato alla stabilizzazione del Paese.